l progetto “Giochiamo con i diritti” si è concluso da pochi giorni all’istituto comprensivo ladispoli 1, portando a termine un percorso di formazione che ha coinvolto studenti e genitori attorno al tema dei diritti dell’infanzia. Il progetto ha previsto incontri dedicati, attività ludiche con riflessioni profonde e momenti di restituzione partecipata. L’iniziativa ha attraversato un intero anno scolastico, offrendo ai ragazzi occasioni per comprendere e rappresentare i diritti attraverso la creazione di giochi appositamente ideati. La chiusura ha visto la partecipazione di genitori e insegnanti, per valorizzare il ruolo educativo della scuola e rafforzare il dialogo con le famiglie.
L’ideazione dei giochi come strumento di conoscenza sui diritti dell’infanzia
Il fulcro del progetto si è sviluppato nella definizione e costruzione di giochi didattici, concepiti dagli studenti delle classi coinvolte durante l’anno. Gli alunni hanno dato vita a giochi che non erano solo momenti di svago, ma veri e propri strumenti per esplorare concetti come diritto, dovere e bisogni, sia individuali che collettivi. Le classi 1E, 2L e 2R hanno seguito il percorso chiamato “Lo schermo infinito”, mentre le classi 4A, 4C, 4L, 4M e 5R hanno sviluppato materiali per il percorso “Ius Ludere”.
La presentazione ai ludomastri
Durante la mattinata conclusiva, gli studenti hanno presentato le loro creazioni ai Ludomastri Carlo Carzan e Sonia Scalco, figure che hanno accompagnato il progetto e che hanno contribuito a guidare il lavoro. Ogni gruppo ha condiviso le regole e il funzionamento dei propri giochi, spiegando come questi fossero nati non solo dall’idea di divertirsi, ma soprattutto dalla necessità di riflettere sui diritti dei bambini e delle bambine. Il progetto ha posto particolare attenzione al capire da dove nasca l’idea di diritto e quali differenze esistano rispetto a un dovere, partendo sempre da un’osservazione diretta dei bisogni concreti.L’attività ha richiesto a studenti e docenti un coinvolgimento attivo e impegnativo, concentrandosi su idee da tradurre in momenti di gioco. Questo approccio ha favorito l’attenzione al valore educativo del gioco, sfruttato non solo come passatempo ma come metodo per imparare a riconoscere e rispettare i diritti. Attraverso questo processo, i ragazzi hanno potuto tradurre conoscenze in azioni concrete, dando corpo a concetti spesso limitati a definizioni teoriche.
Il ruolo della partecipazione delle famiglie nell’evento conclusivo
La parte pomeridiana della giornata conclusiva ha visto un momento dedicato ai genitori degli alunni, chiamati a ascoltare e discutere quanto emerso nel corso del progetto. Questo incontro ha rappresentato un’occasione per approfondire il significato di quanto realizzato dai ragazzi, valorizzando il dialogo tra scuola e famiglia. Il confronto aperto ha facilitato la comprensione delle tematiche affrontate e ha mostrato che il percorso educativo e di crescita passa anche attraverso una condivisione di idee tra studenti e adulti.
Diritto ad essere ascoltati
Un passaggio cruciale del dibattito ha riguardato il diritto ad essere ascoltati, un tema emerso con forza dai ragazzi durante gli incontri in classe. Questa esigenza si è rivelata centrale nel messaggio finale portato dalle famiglie, sottolineando come l’ascolto costituisca la base per costruire un ambiente scolastico e familiare più consapevole e inclusivo. Famiglie e insegnanti hanno entrambi evidenziato l’importanza di dare spazio e attenzione ai bambini, considerando questa pratica un diritto da rispettare e valorizzare quotidianamente.
L’incontro ha consolidato l’idea che il progetto non si limiti a un semplice momento di attività scolastica, ma sia piuttosto un tassello fondamentale per rafforzare il rapporto educativo e la collaborazione tra diversi soggetti coinvolti nella crescita dei più piccoli. Il dialogo tra scuola e genitori emerge come leva per costruire una comunità attenta, capace di accogliere diversità e necessità in modo condiviso.
Destinazione dei materiali didattici e progetti futuri
I giochi ideati e le relative documentazioni saranno sottoposti a una selezione interna, durante la quale ogni classe voterà il gioco che ritiene più rappresentativo per ciascun percorso svolto. I progetti selezionati saranno poi inviati ai Ludomastri, accompagnati dai materiali prodotti durante le attività. Questi documenti andranno a far parte della piattaforma di un progetto nazionale più ampio, rivolto a diffondere esperienze e buone pratiche.
La raccolta sarà successivamente esaminata dal Garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che potrà valutare l’efficacia di questi strumenti nel sensibilizzare e promuovere il rispetto dei diritti tra i più giovani. Questa fase finale rappresenta un passaggio importante per dare ulteriore visibilità e riconoscimento al lavoro svolto dai ragazzi e dai docenti dell’istituto ladispoli 1.
Il progetto non si interrompe con la fine dell’anno scolastico, ma getta le basi per altre iniziative volte a coinvolgere alunni e famiglie nella costruzione di un percorso educativo orientato alla partecipazione e alla cittadinanza. L’esperienza di “Giochiamo con i diritti” conferma che il gioco può diventare strumento di apprendimento e riflessione, capace di favorire la crescita consapevole dei bambini e delle bambine all’interno della comunità scolastica e sociale.
Personale scolastico